STORIA DELLA CONCHIGLIA PELLEGRINA

16,00

Autore: LAURENT CHAUVAUD
Editore: ADD EDITORE
Collana: SAGGI
ISBN: 9788867833160
Pubblicazione: 30/06/2021

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Descrizione

Dalla sua comparsa, 25 milioni di anni fa in Europa sulla costa atlantica, la conchiglia di San Giacomo non ha mai smesso di affascinarci: ne parla Aristotele, è la conchiglia della Venere del Botticelli; nel medioevo era molto diffusa in Bretagna e Galizia dove si trova il santuario di Compostela: alla fine del viaggio i pellegrini ne prendevano una da mettere al collo o da appendere al bastone come ricordo.

Il libro di Laurent Chauvaud, biologo marino, è la storia di una ricerca scientifica ispirata dalla bellezza della natura, rilanciata dal caso, guidata dagli incontri. Al centro c’è la conchiglia di San Giacomo, con i segreti della sua biologia e della sua chimica, la bellezza del suo canto misterioso. Nei solchi che la segnano si legge un calendario biologico in cui il rosso vermiglio corrisponde agli inverni più freddi e l’amaranto a quelli più miti. Ma cos’altro custodisce? Come ha imparato ad archiviare le informazioni sommerse nelle profondità del mare e del tempo, diventando la sentinella del nostro pianeta e dell’oceano? 

Dal cuore del suo laboratorio nel Finisterre all’Antartide, passando per la California, la Norvegia, l’Artide, l’Africa, la Nuova Zelanda, Chauvaud ci racconta di una scienza che si mette in ascolto, e della serendipità, la parola chiave per capire la bellezza di trovare ciò che non si cerca.

Questo libro è un viaggio di esplorazione in fondo al mare e il racconto di come il caso possa portare a scoperte inattese.

Un nuovo titolo si aggiunge alla fortunata serie su piante, verdure, materie prime, che al rigore della scienza unisce il racconto della storia e la narrazione del rapporto tra uomo e natura.

«Questo libro è una macchina del tempo che ci svela come le scoperte siano frutto di passione e caso.» –  France Inter

«Chauvaud è l’uomo che sente sussurrare le conchiglie e ci urla che la terra muore sotto i nostri occhi.» –  Les Inrocks